Doveva essere una ricognizione. Una ricognizione per tornare in seguito con mio papà su una delle cime che voleva ripetere. Volevo capire se potevo portare una persona con con qualche “presunto” problemino di cuore.
Il Sass Rigais è una delle montagne che si erge impervia sulla val di Funes, mentre dal lato gardenese è assolutamente meno minacciosa e parte da un magnifico altipiano prativo sul Col Raiser. Abituato a vederlo in inverno, non mi ricordavo che fosse così bello in estate. Perfino IL “trentino” che veniva con me ha dovuto ammetterlo.
“La Sass Rigais è facile”
Devo dire che la ferrata in se non è per niente difficile. Ma citando un romano che è salito e sceso con noi:
Nun sò li bracci, nun sò le gambe…sò proprio li coj@ni che me fanno male!”
Nel senso che l’attacco lo si trova dopo una risalita su ghiaioni di 800 m. E che salita. Devo dire che l’ho odiata da morire. Ma se riguardo le foto adesso…che spettacolo di posto!
L’aspetto tragicomico di Zamba ed io che abbiamo finito l’acqua praticamente ad inizio ferrata e Zamba che tenta di impietosire i passanti per farsi mollare un goccio non è da sottovalutare. E ci mancava ancora la salita alla cima altri 200 m di salita e altri 1000 in discesa!
Gli ultimi chilometri, inseguiti dal maltempo, siamo stati tentati di fermarci accasciati ad uno steccato e basta…una sete boia!!!! Zamba aveva anche pensato di bere da una pozzanghera in mezzo al pascolo, alla faccia dei colifecali!
Ma alla fine la sensazione di benessere e soddisfazione di una bottiglia di acqua e svariati litri di birra all’arrivo della funivia sono stati incredibili!
Perfino Giorgia, al rientro, non ci riconosceva più. Eravamo pesantemente disidratati. Ma che spettacolo la cima!
Per arrivare al cielo stavolta abbiamo veramente sudato!
Grazie papà, per avermi citato mille volte questo posto, per avermi “tirato” su questa cima! E per avermi portato su quasi tutte le cime che riesco a scorgere quando salgo nell’aria sottile delle Dolomiti.
Total climbing: 1097 m
Total time: 07:48:48