Quanti frequentatori della montagna conoscono i metodi per la valutazione del rischio da valanga in montagna? Forse i più attenti, ma la stragrande maggioranza degli amanti dei pendii vergini innevati non sa che esistono dei metodi “scientifici” e di immediata o rapida applicazione.
Bisogna innanzitutto fare una grande distinzione, quella che tutti gli operatori nel ramo della sicurezza sul lavoro conoscono bene:
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni
Rischio: è un concetto probabilistico, è la probabilità che accada un certo evento capace di causare un danno. La nozione di rischio implica l’esistenza di una sorgente di pericolo e delle possibilità che essa si trasformi in un danno.
I metodi che elencherò cercano tutti una soluzione semplicemente applicabile per la riduzione del rischio: il pericolo di una valanga è intrinseco in lei stessa e non è, di fatto, eliminabile, ma il mio comportamento, le mie scelte e il mio addestramento vanno a concorrere alla riduzione del rischio che questo pericolo vada effettivamente a verificarsi ed a ridurne, nell’eventualità, al più possibile, i danni. In pratica hanno portato il concetto probabilistico della sicurezza, usato da anni per la sicurezza sul lavoro, nell’ambiente della montagna invernale.
Quando si organizza una attività in ambiente invernale alcuni passi iniziali sono da considerarsi obbligatori e vale la pena ripeterli:
- Attenzione al meteo (almeno per tutta la settimana)
- Lettura molto attenta del bollettino nivometeo (neve)
- Pianificazione dell’uscita a tavolino
Subito dopo parte la parte decisionale che ci accompagnerà anche durante l’uscita in ambiente: “si parte o non si parte?”, “da che parte è meno rischioso andare?”, “è meglio tornare indietro?”.
A queste domande tentano di rispondere in modo rapido molti metodi elaborati e migliorati negli anni:
- Nivotest di Robert Bolognesi
- Stop or Go del OeAV, di Michael Larcher e Robert Purtscheller
- Metodo delle riduzioni ed il filtro 3×3 di Werner Munter
- PENSAEVAI di Anselmo Cagnati (Centro Valanghe di Arabba)
- Snowcard del D.A.V.
- Nivolab di Lorenzo Iachelini e Martino Peterlongo
Questi metodi, pur con critiche e disaccordi fra di loro, va ricordato, mirano a ridurre il rischio, non ad eliminarlo! Una ulteriore sicurezza riguarda il vostro grado di addestramento ed esperienza…buone sciate e ciaspolate!
[…] invernale, e questo è stato di per sè un elemento di assoluta novità! Da li sono poi nati altri metodi, forse addirittura più veloci, anche se, almeno a livello accademico, talvolta meno rigorosi. I […]
[…] per la riduzione del grado di pericolo residuo e la pianificazione di una escursione e degli altri metodi. Il metodo 3×3 è assolutamente valido come procedura, tuttavia pone la difficoltà di dare […]
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